lunedì 26 aprile 2010

25 APRILE 2010

Ci sono date che fanno la storia di una Nazione. Per l’Italia, il 25 aprile è una di queste.
65 anni fa, dopo mesi di strenui combattimenti, di sacrifici, di morte, finalmente il popolo italiano metteva la parola fine al martirio nazifascista, creando le basi per una democrazia che, veramente, doveva essere di tutti.
Nella tragedia della guerra, la Garfagnana ha avuto, suo malgrado, un ruolo da protagonista.
Bombardamenti alleati, devastazioni tedesche, rappresaglie, fucilazioni: niente del lato peggiore di un’occupazione è mancato a questa terra dal settembre 1943 all’aprile 1945.
La sua popolazione, con l’orgoglio che l’ha sempre contraddistinta, ha saputo affrontare la situazione con estremo coraggio e impareggiabile dignità, rimboccandosi le maniche, a guerra finita, per ricostruire paesi letteralmente rasi al suolo.
Questo sacrificio non doveva e non poteva restare nell’oblio: occorreva un impegno e una determinazione particolari affinché diventasse parte integrante della memoria collettiva, oltre che monito per le giovani generazioni.
Si è trattato di un lavoro lungo e articolato, che ha coinvolto la Provincia di Lucca, gli Amministratori Locali, le Associazioni culturali, quelle della Resistenza, dei Partigiani e dei Reduci e la società civile.
In particolare, mi corre doveroso ricordare l’impegno profuso dall’allora Presidente della Comunità Montana Garfagnana, Francesco Pifferi, dall’ex Sindaco di Castelnuovo di Garfagnana, Sauro Bonaldi, e dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Lucca.
La Comunità Montana Garfagnana, che della tutela e della valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali ha fatto uno dei suoi fini statutari, ha contribuito alla realizzazione di questo obiettivo partecipando all’approfondita ricerca attraverso la Banca dell’Identità e della Memoria, il centro di documentazione e studio che, dal 2004, costituisce uno dei fiori all’occhiello dell’Ente.
L’essere oggi, noi 16 Sindaci della Garfagnana, nel Palazzo del Quirinale, di fronte al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a ricevere la medaglia d’oro al merito civile, non può che riempirci di orgoglio, che non mancheremo di condividere con la cittadinanza.
“Trascinato nel vortice di una guerra crudele e devastante il popolo della Garfagnana con animo indomito sopportò fame, distruzioni, rastrellamenti, massacri, deportazioni, razzie ed ogni tipo di violenza, nei lunghi mesi dal settembre 1943 all’aprile 1945, tenendo testa alla ferocia dell’occupazione nazifascista, animato dall’ideale della libertà e dell’amor di patria, contribuendo così con le sue numerose vittime, i suoi immensi sacrifici al riscatto della Liberazione, affinché i propri figli vivessero in una società nuova, giusta e libera”.
Credo che ogni garfagnino si riconosca in questa motivazione. Credo che, da oggi, ognuno di noi senta più forte il legame con questa meravigliosa e coraggiosa terra.

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Dall'Unione dei Comuni della Garfagnana

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